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La tasse degli altri


Parlare di tasse e soprattutto decidere è materia complessa e  hot in tutto il mondo. Non parliamo dell'Italia - dove sarebbe più opportuno discutere di come non si pagano le tasse e di chi invece le versa tutte, fino all'ultimo, senza possibilità di sfuggirvi come i dipendenti - bensì degli Stati Uniti.

Usa dove lo scorso anno è stato il momento clou della promessa elettorale di tagliare le tasse. Quelle delle aziende in particolare e dei più ricchi. Sì perché anche se con la riforma qualcosa è stato limato anche alla classe media, in proporzione i maggiori vantaggi vanno ai contribuenti più ricchi e alle imprese. In più chi ha pagato un po' meno nel 2018, già da quest'anno o dal prossimo vedrà il suo minimo vantaggio ridursi ulteriormente.
Ma oggi parlare di tasse negli Stati Uniti è di piena e stretta attualità. Per almeno tre motivi: 1) parte  la battaglia della nuova Camera democratica per conoscere le dichiarazioni dei redditi del presidente in carica, Trump che ha rotto con la consuetudine e la trasparenza dei suoi predecessori di rendere pubblici i propri guadagni; 2) la riforma fiscale entrata in vigore nel 2018, a causa (o merito?) della sua complessità e dei suoi tratti innovativi rispetto all'esistente, ha fatto sì che siano balzate in avanti in modo evidente le assunzioni di specialisti fiscali; 3) è approdato al Senato il Green New Deal, la proposta lanciata e sostenuta dall'astro nascente dei Dem, Alexandria Ocasio- Cortez per finanziare, con un aumento consistente delle aliquote a carico dei super ricchi, un piano pluriennale che ridurre la dipendenza degli States dal carbone e dai combustibili fossili.
Sul primo punto, la battaglia per le dichiarazioni dei redditi di Trump la battaglia si annuncia aspra, ma soprattutto lunga. I Rep in fatti non sono decisi a cedere in fretta alla richiesta della maggioranza. Come racconta POLITICO per non ottemperare alla richiesta, legittima e legale, dei Dem, a  questi ultimi verranno posti tanti paletti giuridici, soprattutto di vecchia data, per riuscire a impedire o quantomeno a ritardare la consegna.  Uno degli argomenti "forti" potrebbe essere quello della salvaguardia della segretezza: infatti i documenti fiscali sono atti privati e non potrebbero essere diffusi. Così verrebbe sollevato il pregiudizio della consegna al Dem che, secondo i funzionari, non assicurerebbero appunto la segretezza degli stessi. Poi la strategia principe: l'esame, i passaggi burocratici della richiesta, i particolari che richiederebbero più o meno tempo, a secondo della valutazione degli stessi funzionari e chi chi non vuole che i documenti fiscali, prima di poter ottenere il via libera.
Punto 2. Secondo Mike Allen di Axios con la riforma varata da Trump si assiste a un "boom di assunzioni per avvocati fiscali e contabili", ma anche all'esplodere  di problemi applicativi senza precedenti.  In particolare Allen narra di come "le aziende di contabilità americane hanno superato la soglia di un milione di dipendenti lo scorso anno" Nelle stesse, proprio per la riforma fiscale, il lavoro è aumentato del 3,6%
"LLP di Deloitte Tax è cresciuto del 10% quest'anno e si aspetta un altro picco del 10% il prossimo anno. KPMG LLP afferma di aver ingaggiato il doppio dei dipendenti esperti nel 2018 nella pratica fiscale statunitense come ha fatto l'anno prima".

Due esempi, sempre di Axios:
Esempio internazionale: "Le multinazionali sono soggette a due nuove tasse minime e regole complesse per calcolare una tassa una tantum sui loro profitti stranieri passati e il Congresso non ha eliminato molte delle vecchie regole, ma ne ha sovrapposte di nuove sopra."
Domestic: "Le aziende pass-through come le partnership possono ottenere una detrazione speciale del 20%, ma devono seguire regolamenti dettagliati ... Le aziende di tutti i tipi affrontano nuove restrizioni sulle perdite operative nette e deduzioni dagli interessi e hanno nuovi potenziali benefici dall'ammortamento accelerato ".

Terzo punto, il Green New Deal e la sua presentazione al Campidoglio. In pratica si tratta di una proposta che affronta il tema del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici la cui unica risposta, sostengono i promotori del disegno di legge, è arrivare all'azzeramento del carbonio  entro il 2030 riconvertendo il sistema energetico nazionale  verso le rinnovabili.  L'iniziativa per ora non godrà di corsie preferenziali, nonostante la presenza della speaker Nancy Pelosi, ma secondo i promotori si "potrebbero creare milioni di nuovi "lavori verdi", garantendo l'assistenza sanitaria, "un salario a sostegno della famiglia, un'adeguata famiglia e un congedo medico", vacanze retribuite e sicurezza pensionistica "ad ogni americano". I Rep  hanno deriso l'iniziativa di Ocasio-Cortez e Markey e attaccato sul carattere "socialista" della proposta, ma resta il valore di una mossa pesante, messa subito su tappeto - senza che vi siano grosse speranze senza una maggiorana al Senato e la presidenza di Trump - e in grado di trascinare le, fin qui, divise e poco motivate (prima del Midterm) truppe Dem









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