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Armi Usa all'esercito del terrore


Uno scoop della Cnn rivela una clamorosa falla nei sistemi di sicurezza americana, quelli che dovrebbero vigilare ed evitare che armi particolarmente sofisticate e attrezzature ad alta qualità tecnologica non finiscano nella mani dei nemici dell'America, in primo luogo gruppi terroristici legati all'Islam radicale.

Un'inchiesta dell'emittente televisiva ha infatti scoperto che armi fornite agli alleati americani in Medio Oriente, nella fattispecie all'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, sono finiti nelle mani di gruppi radicali sunniti e salafiti che aiutano proprio le truppe di Ryad nella sanguinosa guerra nello Yemen. L'Arabia e gli altri Paesi impegnati nello scontro, in sostanza secondo la Cnn, avrebbero consegnato armi  e attrezzature fornite dall'esercito Usa a milizie loro alleate nello Yemen per comperarne la fedeltà e assicurarsi alleati nei complessi giochi politici dell'area. Ma anche contravvenendo agli accorsi presi con gli Stati Uniti proprio sull'impiego delle armi e sul divieto di cessione a terzi. Dal canto suo l'amministrazione Usa, sollecitata dalla stessa Cnn, non ha smentito e confermato solo che è in corso un'indagine.

L'inchiesta della Cnn

Non sarebbe la prima volta che  attrezzature e armi sofisticate e costruite su progetti segreti finiscono in mani sbagliate, frutto di valutazioni sbagliate, pochi controlli, cambi di alleanze su scenari diversi. Il più clamoroso fu quello relativo ai missili portatili Stinger forniti ai mujaheddin afghani - la famosa Operazione Cyclone - durante la guerra contro gli invasori sovietici. Quando, successivamente al ritiro di Mosca, i combattenti islamici furono gli artefici della salita al potere degli studenti coranici - i Talebani - la questione esplose e fu fonte di grosso imbarazzo per gli Stati Uniti.  Questi ultimi infatti dovettero recuperare, anche comprandoli, molti degli Stinger rimasti  in mano ai combattenti, ma pare che non siano riusciti a reperirli tutti. Alcuni anzi sarebbero stati esplosi contro aerei Usa anche se non sembra che siano mai stati all'origine di velivoli abbattuti. Dal canto suo il Pentagono ha sempre smentito alcun pericolo e alcun recupero, ma i dubbi non sono mai stati tolti di mezzo definitivamente.
Oggi la questione si ripropone con l'aggravante che molte armi sarebbero finite anche in mano a gruppi vicini ai militanti iraniani, con il risultato che a Teheran arrivino attrezzature molto sofisticate e dai segreti (finora) ben protetti.
La Cnn inoltre s'interroga sui crescenti dubbi americani per la conduzione da parte saudita - già alle prese con le conseguenze della sparizione e l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi - della guerra nello Yemen, una delle più sanguinose degli ultimi anni: secondo le Nazioni Unite sono almeno 10 mila i morti, in gran parte civili, oltre 55 mila i feriti. ma ciò che è più grave sono  anche l'emergenza alimentare in cui versa il Paese nella quale sono coinvolti almeno 22 milioni di persone e quella
sanitaria che ha condotto allo scoppio di una epidemia di colera che ha ha ucciso 2 mila 290 persone almeno.
Secondo la Cnn non ci sono dubbi che molte armi americane, fucili, mitragliatori ma perfino carri armati e veicoli corazzati, siano finiti sul mercato delle armi locale attraverso la detenzione da parte di gruppi speciali delle forze yemenite aiutate dalla coalizione di otto Paesi. Ma , nel corso della guerra, numerose di queste attrezzature e parte dell'hardware sarebbe stato catturato da forze ribelli Houthi sostenute dall'Iran. E, quindi, queste armi sono finite in mano a Teheran. A provarlo ci sarebbero perfino dei video.

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