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🚨🚨🚨💣💣💣Guerre. Di parole e non ⚔⚔⚔




🔥 Nella più forte campagna di informazione-disinformazione sulle reale volontà della Russia di invadere l'Ucraina, la macchina occidentale ha usato l'evidenziatore sul calendario: il giorno fissato sarebbe mercoledì 16 febbraio con una sola possibile, variante, ovvero che l'attacco scatti prima della fine delle Olimpiadi di Pechino, un modo per non distogliere l'interesse mondiale dalla competizione, un modo per non fare un dispetto al nuovo "amico" di Putin, Xi Jinping.

Russia-Ucraina, la minaccia dell’invasione e la guerra possibile: missili e sommergibili- Corriere.it

Il grafico Missili e sommergibili, il film della guerra possibile- Corriere.it

U.S. Orders Many Embassy Staff Members to Leave Ukraine: Latest News - The New York Times

Lo schieramento russo è impressionante anche per le supposte esercitazioni. In ogni caso lo strumento bellico di Mosca è stato messo in campo per offrire un'arma in più non solo alla guerra psicologica - questa sì già scatenata - ma anche alla diplomazia. "La diplomazia senza armi e come la musica senza strumenti" sosteneva Federico II di Prussia e in questo caso Putin non ha remore ad arrivare a un passo dalla prima salva di cannone pur di conseguire il suo obbiettivo strategico: tenere la Nato fuori dall'Ucraina. Ma anche l'altro obbiettivo: quello di poter lavorare nella regione del Donbass per arrivare alla fine del conflitto locale e annettersi l'area russofona, per inciso così ricca di miniere e minerali. 

Sostiene Politico che 

  • ..."tre fonti ufficiali a Washington e in Europa hanno detto a Nahal Toosi e Paul McLeary che le informazioni condivise con loro dagli Stati Uniti hanno individuato il 16 febbraio come una possibile data di inizio per l'invasione. Pubblicamente, tuttavia, i collaboratori di Biden non confermerebbero una data specifica se non dire che, contrariamente a molte speculazioni pubbliche e ad alcune precedenti valutazioni di Washington, un'invasione potrebbe iniziare prima della fine del 20 febbraio delle Olimpiadi invernali di Pechino".
L'impressione è comunque che gli spazi di manovra ci siano ancora. Mosca è ben conscia delle ricadute di un conflitto, anche solo locale o scatenato magari solo dalle milizie filo russe del Donbass, con l'appoggio più o meno evidente dei generali di Putin. I colloqui di Berlino non hanno sortito effetti (Russia, Ukraine Talks Falter as Scope for Diplomatic Solution Narrows - WSJ) e il meccanismo delle esercitazioni sul fronte bielorusso è il più imponente dalla fine della Guerra fredda, comunque sproporzionato rispetto agli intenti ufficiali espressi, come giudicato da tutti gli esperti miliari. Anche perché, di fatto tra Bielorussia, Russia stessa, il Donbass, la Crimea, la flotta sul Mar Nero e perfino la divisione russa rimasta nello Stato fantasma della Transnistria, regione della Moldavia, l'Ucraina è circondata da Nord a Sud. Russia’s Massive Military Drills on Ukraine Border Stir Invasion Fears - WSJ
C'è anche chi come l'ex ambasciatore Sergio Romano, mette l'accento sugli errori e gli interessi occidentali e non punta il dito contro Mosca che rischia, in questo caso, di essere additata ad arte come il nemico quando non lo è più e non è più in grado di esserla. la reazione di Putin sarebbe quindi solo il tentativo di non cadere in questa trappola americana. 

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