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TumPost Sunday - 7 ottobre 2018


TumPost Sunday


L'ombra Kavanaugh. Confermato dal Senato, Brett Kavanaugh potrebbe trovarsi però messo all'angolo, se non peggio, dalla Camera.  La chiave sarebbe la eventuale conquista della maggioranza proprio alla Camera, organismo che potrebbe decidere per l'impeachment del nuovo giudice supremo in quanto avrebbe mentito sotto giuramento e più volte, da presidente del comitato giudiziario, su alcune carte di documentazione fornite a un senatore e poi rubate.
Un intrigo che darebbe il là alla vendetta Dem, ma che non sarebbe facile e indolore mettere in pratica. Sempre che i Dem riescano a riprendersi al Camera. La vicenda è raccontata da Deanna Paul sul Washington Post .

L'ostacolo Kavanaugh. Nonostante il via libera del Senato a Brett Kavanaugh, va rilevato che  il mondo della giurisprudenza ha attaccato a testa bassa il candidato di Trump. E non è stato un no di poco conto e peso. In 2400 professori di legge hanno scritto ai senatori per raccomandare loro di non votare per Kavanaugh perché "mostrava una mancanza di temperamento giudiziario che sarebbe stato squalificante" per l'elevazione alla Corte Suprema.
Secondo una firmataria della lettera, Laurence Tribe il giudice  sarebbe squalificato "dal partecipare a una vasta gamma di casi che potrebbero essere sottoposti alla Corte Suprema" coinvolgendo individui o gruppi che ha individuato "come implacabili avversari". Poi sappiamo come è andata.

Lo spartiacque Kavanaugh.La vicenda del giudice potrebbe avere un altro risvolto. Lo sottolinea Lisas Lerer nella newletter di On Politics del Nyt: l'attacco al candidato del presidente ha ridato fiato e coraggio, oltre che entusiasmo, agli elettori repubblicani che, indignati, sono pronti a correre in massa ai seggi. Come i Dem del resto, dati in vantaggio con una forbice  fra il 12 e il 15% alla Camera. Ma è la difesa dell'Amministrazione e dare carica ai Rep e la forbice è ferma con le sfide più dure negli Stati vinti da Trump. Ma soprattutto, viene rilevato, i sondaggi sull'entusiasmo  (quanto l'elezione viene giudicata importante) a un mese dall'appuntamento, hanno portato il vantaggio del Dem da +10 a + 2. Insomma il caso Kavanaugh avrebbe ridestato la base Rep. Un fattore che si rileva, sempre a un mese dal voto, quando la rabbia appare ancora forte e spesso si attenua un po' a ridosso della scadenza.

La minoranza Kavanaugh. La storia spesso passa per i particolari. Nel 2000 George W. Bush divenne presidente sconfiggendo Al Gore per i soli 537  voti della Florida, voti usciti da un conteggio confuso e molto probabilmente contraffatto. Allora la Corte Suprema bloccò il riconteggio che probabilmente avrebbe dato la vittoria al candidato Dem. Oggi alla Corte Suprema, che già allora poteva contare su una leggera prevalenza Rep, salirà Brett Kavanaugh, ultraconservatore voluto da Trump per imprimere una forte  svolta a destra, destinata a durare forse decenni, al massimo organo giudiziario del Paese.  A votare per lui neppure la maggioranza del Senato, 50 a 48, ma soprattutto è stata designato da un presidente di minoranza,  45,9%contro il48% della Clinton, tre milioni e mezzo di voti popolari in meno. Ma è stato votato anche dal solo 25,3% del corpo elettorale contro il 26% della Clinton e oggi raccoglie solo il consenso del 41% degli americani contro il 53% che è contro di lui. Lo spiega bene Philip Bump sul Washington Post.

Insalata russa in giallo. Veleni, spie, troll, condizionamenti elettorali in altre nazioni. E morti. Misteriose. Come quella del vice procuratore generale russo Saak Albertovich Karapetyan, uomo addentro a quasi tutte le trame di Putin in particolare contro l'Occidente che non parla la lingua di Trump, è un'altra delle storie misteriose che coinvolgono la Russia e i suoi funzionari. I media in Russia dicono che è morto mercoledì sera quando il suo elicottero si è schiantato contro una foresta durante un volo non autorizzato nella regione di Kostroma, a nord-est di Mosca. Cosa ci facesse e perché fosse su un volo non autorizzato non si sa. Quel che era noto del vice procuratore è che era stato coinvolto in un'indagine in Svizzera sul reclutamento di un agente doppio ma soprattutto era stato accusato di dirigere le operazioni straniere di Natalia Veselnitskaya, l'avvocato che ha incontrato alti funzionari della campagna Trump nel 2016. Lo racconta Nico Hines sul Daily Beast .

La bolla che verrà. Piccoli segnali da non trascurare. Le speculazioni in corso in questo periodo degli hedge fund su azioni, obbligazioni e materie prime hanno un qualcosa di inquietante: infatti assomigliano molto  da vicino alle fasi finali della bolla dotcom. A sostenerlo sono gli esperti di strategia di Société Générale. Gli analisti hanno messo a fuoco  numerosi  mercati nei quali gli hedge fund stanno facendo enormi scommesse su direttrici molto simili a quelle scelte in passato. Lo racconta Akin Oyedele su Business Insider Prime .

Spying. Una inchiesta accurata e dettagliata di Bloomberg Businessweek ha rivelato che un'indagine durata tre anni ha portato alla scoperta di un clamoroso e mondiale atto di spionaggio della Cina nei confronti delle più importanti compagnia americane, Amazon e Apple in testa. Di cosa si tratta è presto detto: l'indagine ha portato alla scoperta di un microchip, non più grande di un chicco di riso, nascosto nelle schede madri dei server forniti a molte aziende e attraverso esse finite in centinaia, migliaia di programmi, molti dei quali legati non solo al business video ma anche ad applicazioni delle agenzie della sicurezza nazionale. Secondo gli esperti questo minichip potevano consentire ad hacker di creare una porta-fantasma in una qualsiasi delle reti che poggiano sui server forniti. Le successive indagini hanno stabilito che i microchip sono stati inseriti da subappaltatoti negli stabilimenti in Cina.


Più 
Più di 1.700 professori di giurisprudenza si sono sentiti in dovere di dire ai senatori che non avrebbero dovuto confermare il giudice Kavanaugh perché "mostrava una mancanza di temperamento giudiziario che sarebbe stato squalificante" per l'elevazione alla Corte Suprema. (Inizialmente hanno condiviso la loro lettera con The Times e la presenteranno oggi al Senato.)Una firmataria di quella lettera, Laurence Tribe, scrisse in un Op-Ed separato che va oltre il suo temperamento alle domande di ricusazione: il giudice Kavanaugh sarebbe squalificato "dal partecipare a una vasta gamma di casi che potrebbero venire prima alla Corte Suprema" coinvolgendo individui o gruppi che ha individuato "come implacabili avversari".

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