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Un immigrato a te, un immigrato a me

Ahi ahi, ora gli immigrati vanno bene a questa Europa senza anima. Anzi, diciamolo, ora piacciono. Vanno bene alla signora Angela Merkel, attualmente impegnata a reggere ancora dopo 10 anni la cancelleria della Germania, ergo devono cominciare ad andare bene anche al resto del Vecchio Continente.

Cosa è accaduto? Semplice, si fanno due conti e si scopre - guarda caso! - che gli immigrati fanno bene all'economia. O meglio, faranno bene nel futuro ai conti di Paesi affamati di welfare e pensioni. E l'umanità della signora Merkel sterza verso l'interesse, puro e semplice, (vedere qui cosa abbiamo scritto pochi giorni fa) il calcolo politico e finanziario. Intanto gli immigrati costano poco
In media, nei paesi ricchi dell’Ocse, gli immigrati assorbono il 2 per cento dei fondi per l’assistenza sociale, l’1,3 per cento dei sussidi di disoccupazione, lo 0,8 per cento delle pensioni. L’Italia è in linea. Anzi sulle pensioni (pochi gli immigrati che, nel nostro paese, ci sono arrivati) la spesa per gli stranieri è dello 0,2 per cento. (La Repubblica 8 settembre 2015)
Poi sono necessari per il futuro

Leonid Bershidsky, su Bloomberg , calcola che l' Europa avrebbe bisogno di 42 milioni di nuovi europei entro il 2020. Cioè domani. E di oltre 250 milioni di europei in più nel 2060. Chi li fa, tutti questi bambini? (La Repubblica 8 settembre 2015)
E sono necessari per salvare l'equilibrio  pensionistico

Oggi, in media, dice un rapporto della Ue, in Europa ci sono quattro persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni pensionato. Nel 2050, ce ne saranno solo due. Ancora meno in Germania: quasi 24 milioni di pensionati contro poco più di 41 milioni di adulti. In Spagna: 15 milioni di over 65 a carico di soli 24,4 milioni di lavoratori. In Italia: 20 milioni ad aspettare ogni mese, nel 2050, l' assegno dell' Inps, finanziato dai contributi di meno di 38 milioni di persone in età per lavorare. (La Repubblica 8 settembre 2015)
Anzi addirittura salvano già i nostri conti
Senza gli immigrati, il governo Renzi sarebbe, in questo momento, disperatamente alla caccia di quasi 7miliardi di euro per tappare i buchi della legge di Stabilità. Gli stranieri hanno pagato, infatti, circa 6,8 miliardi di euro di Irpef nel 2014, su redditi dichiarati per oltre 45 miliardi di euro l’anno. La Fondazione Leone Moressa ha calcolato il rapporto costi-benefici dell’immigrazione è, per l’Italia, largamente positivo: le tasse pagate dagli stranieri (fra fisco e contributi previdenziali) superano i benefici che ricevono dal welfare nazionale per quasi 4miliardi di euro (La Repubblica 8 settembre 2015)

Ecco l'umanità e l'altruismo europei perché si devono dispiegare. Ecco perché Salvini e le sue legioni padano-ariane devono essere contrastate per stampa e studiosi.
E così le centinaia di migliaia di  immigrati che stanno fuggendo dalla morte certa e dalla fame assicurata smettono di essere umani e diventano fattori di sviluppo o risorsa economica. Meglio se bambini come il piccolo Aylan, meglio se bianchi e istruiti, meglio se profughi di guerra che disperati e poveri  della fascia subsahariana. Parola della Merkel piuttosto che dell'oscuro e sinistro Orban, leader ungherese. Quindi parola dell'Europa che ha trovato il modo di farsi perdonare, almeno sul piano mediatico, lo schiavismo finanziario a cui ha destinato la Grecia.
Però alla fantasia delle soluzioni del problema migranti non c'è fine. Dal New York Times si sfonda la porta estrema del cinismo e, come nelle piazze delle rotte degli schiavi, si ipotizza un mercato dei migranti: uno Stato non può accogliere la sua quota di disperati? Nessun problema, li cede a un vicino e gli paga il disturbo. Semplice no? Nemmeno per la gestione dei rifiuti il meccanismo non è così pratico.

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