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L' America ancora sconfitta. E l'Italia pure



L'8 luglio scorso il presidente Usa Joe Biden diceva:

"La probabilità che i talebani invadano tutto e posseggano l'intero paese è altamente improbabile"

Adesso negli Stati Uniti dilagano i confronti fra la fuga/sconfitta in Vietnam nel 1975 e il "ritiro"/sconfitta di oggi a Kabul. Come osserva Anthony H. Cordesman del CSIS (Center for Strategic International Studies)...

..."It is possible that neither party will really want to debate the collapse and the loss of the war. However, it seems all too likely that the debate will focus on Democrats blaming President Trump and Republicans blaming President Biden. The Democratic Party argument will be that the Trump administration mismanaged the initial peace agreement it signed on February 22, 2020. The argument will be that the February 2020 peace agreement traded withdrawal for negotiations, but that it never defined a possible peace and never created an effective peace process, and that – in doing so, – it effectively “lost” Afghanistan "
(Learning from the War: “Who Lost Afghanistan?” versus Learning “Why We Lost” | Center for Strategic and International Studies)
... "È possibile che nessuna delle parti voglia davvero discutere del crollo e della perdita della guerra. Tuttavia, sembra fin troppo probabile che il dibattito si concentrerà sui democratici che incolpano il presidente Trump e i repubblicani che incolpano il presidente Biden. L'argomento del Partito Democratico sarà che l'amministrazione Trump ha gestito male l'accordo di pace iniziale firmato il 22 febbraio 2020. La tesi è che l'accordo di pace del febbraio 2020 ha scambiato il ritiro con i negoziati, ma che non ha mai definito una possibile pace e non ha mai creato un processo di pace efficace e che, così facendo, ha effettivamente "perso" l'Afghanistan" (Learning from the War: “Who Lost Afghanistan?” versus Learning “Why We Lost” | Center for Strategic and International Studies)

Tuttavia anche Joe Biden però non potrà non fare i conti, lui e i Dem, con l'immagine di nuovo compromessa di un'America sconfitta in Asia e che abbandona lasciando gli alleati locali alla mercè dei vincitori. Senza contare il disastroso messaggio

, tanto più importante per la sinistra da sempre difensore dei valori di umanità, democrazia, solidarietà, che i diritti umani e quelli delle donne sono stati sacrificati alla real politik, agli interessi  economici e a quelli strategici.

Biden mostra anche in questo modo di essere caduto nella "trappola" inconsapevole determinata dall'incapacità di Trump che ora offrirà l'occasione ai Repubblicani di ribaltare tutte le accuse sugli avversari, nascondendo e dimenticando ad arte le responsabilità a cominciare da quella di aver scatenato questa guerra dei 20 anni.

Biden è stato condizionato dall'accordo di pace del 2020, ma avrebbe potuto gestire la situazione in modo ben diverso sul terreno, mettendo in sicurezza le aree più importanti e strategiche, a partire dalla capitale e vincolando il ritiro a precise condizioni anche militari. Lo spiega bene John Allen ( John Allen: Biden Must Reverse His Decision to Quit Afghanistan - Defense One).

Invece siamo al tracollo e domenica 15 agosto, mentre il presidente Ashraf Ghani è fuggito in Tagikistan e dopo che si è reso conto che i principali signori della guerra hanno ceduto e si sono accordati con gli studenti coranici e l'esercito governativo di fatto si è consegnato ai conquistatori, la capitale di fatto è caduta. Una caduta repentina che la stessa intelligence aveva sottovalutato e gli esperti - tranne pochi - non previsto almeno nei tempi. Il che, alla fine, non ha fatto altro che trasmettere lo stesso segnale del '75 a Saigon: quello di una ritirata/fuga precipitose eliminando tutto quanto era possibile per impedire che segreti chiave, codici, documenti, elenchi e altro cadessero in mano talebana. Un lavoro iniziato da giorni, ma completato bruciando i tempi (Memo Tells Embassy Staff In Afghanistan To Destroy Sensitive Material : NPR)

Ora restano le macerie, centinaia di migliaia di profughi e l'incertezza sulle reali intenzioni dei talebani al di là della richiesta-ordine di un governo transitorioAfghan women fear return to 'dark days' amid Taliban sweep

In desperation, U.S. scours for countries willing to house Afghan refugees | Reuters

Sulle prospettive umanitarie, dei diritti e della soietà civile pochi si fanno illusioni. E' interessante ascoltare questa intervista a Rangina Hamidi, ministro dell'Istruzione del governo Ghani la quale alla rete NPR ha dichiarato "Spero e attendo con impazienza di avere un'altra conversazione. E se questo è il mio ultimo, possa il mondo sapere che il popolo afghano ha sofferto tremendamente."

L'INTERVISTA Afghan Girls Fear For Their Future As Taliban Gain Foothold, Education Minister Says : NPR

Sullo sfondo, l'interrogativo di come esercito e polizia si siano dissolti così in fretta nonostante i 20 anni di addestramento occidentale e l'enorme spesa💵. La risposta è in poche parole: corruzione, a tutti i livelli, corruzione che si è mangiata buona parte dei contributi (88 mld di dollari solo dagli Usa) e ha letteralmente affamato i soldati (che si sono consegnati a chi almeno un po' di sicurezza offre loro oltre che la salvezza della vita); e poi l'illusione di disporre di forze consistenti, ma solo sulla carta. ‘It may never happen’: The $88 billion gamble on the Afghan army that's going up in smoke - POLITICO

Rimangono quindi la ritirata, i 20 anni gettati al vento, le vite umane sacrificate, un Paese comunque distrutto dai bombardamenti, la sconfitta dell'Occidente che sarà sfruttata dall'Islam radicale - è più che probabile un ritorno di Al Qaeda e perfino dell'Isis -, l'ennesima sconfitta militare per gli Usa (che dovranno fare i conti per decenni con il debito e i costi di assistenza ai veterani e feriti) e anche per l'Italia.

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