Michael Cohen |
Cohen al giudice federale che lo ha condannato ha replicato dicendo di aver agito perché avvertiva il dovere di coprire le "azioni sporche" del suo capo.
Ieri Trump ha, come era prevedibile, negato di aver dato disposizioni al suo ex legale di infrangere la legge durante la campagna presidenziale. Non solo ha anche affermato che Cohen sarebbe anche responsabile di comportamenti criminali circa la violazione sui finanziamenti elettorali, pur sostenendo singolarmente che "probabilmente Cohen non era colpevole".
Trump si sente sempre più in trappola, perché quei soldi versati a Karen McDougal e a Stormy Daniels sarebbero stati, a suo avviso, una iniziativa privata di Cohen, ma al tempo stesso se ciò fosse si sarebbe in presenza di infrazione delle norme sui finanziamenti elettorali e quindi investirebbero direttamente la campagna e quindi l'elezione.
Un guazzabuglio incredibile che il presidente adesso cerca di scaricare sulle spalle di Cohen indotto, a suo giudizio, a condividere le accuse per ottenere una pena più leggera.
Ma il vero timore dalle parti della Casa Bianca è su ciò che Cohen ha detto o potrebbe dire ancora, soprattutto al super procuratore Robert S. Mueller III che indaga sul Russiagate. Ora Trump nega di aver avuto rapporti stretti con Cohen stesso, ma tutti sanno, e gli americani per primi, che la faccenda è ben diversa.
I diversi livelli di difesa attorno al presidente si vanno sgretolando, anche perché lo stesso Trump proprio su quei soldi pagati alle due donne, è stato più volte contraddittorio e incerto. Ad esempio, un consulente di Cohen, alla Fox ha confidato che fu proprio Trump nell'aprile scorso a dire ai giornalisti a bordo dell'Air Force One, che non sapeva nulla di un pagamento di $ 130.000 a Daniels per farla tacere sulla loro presunta relazione decennale.
Come ricorda il Washington Post, da quel momento la Casa Bianca ha cambiato la sua storia diverse volte. "In un'intervista televisiva a maggio, l'avvocato di Trump Rudolph W. Giuliani ha detto che Trump aveva ripagato Cohen per i soldi che aveva donato a Daniels. Il giorno successivo, la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders è stata pressata dai giornalisti sul motivo per cui in precedenza aveva negato che Trump fosse a conoscenza del pagamento. Sanders ha detto che aveva "dato le migliori informazioni che avevo in quel momento"."
Come ricorda il Washington Post, da quel momento la Casa Bianca ha cambiato la sua storia diverse volte. "In un'intervista televisiva a maggio, l'avvocato di Trump Rudolph W. Giuliani ha detto che Trump aveva ripagato Cohen per i soldi che aveva donato a Daniels. Il giorno successivo, la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders è stata pressata dai giornalisti sul motivo per cui in precedenza aveva negato che Trump fosse a conoscenza del pagamento. Sanders ha detto che aveva "dato le migliori informazioni che avevo in quel momento"."
Fra i torrioni della difesa che si stanno arrendendo ai magistrati anche l'American Media Inc. che pubblica il National Enquirer. Proprio l'Ami avrebbe pagato all'ex playmate 150 mila dollari, poi "coperti"da Cohen, in cambio della non pubblicazione di un'intervista in cui la modella parlava della relazione con il futuro presidente. Questa ammissione ha garantito alla AMI l'esclusione da un procedimento per aver favorito Trump nella sua scalata al potere.
E una nuova preoccupazione è all'orizzonte: l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn la settimana prossima potrebbe essere condannato per aver mentito su un incontro con gli agenti dell'FBI nel gennaio del 2017 al fine di avere notizie sull'inchiesta per le presunte collusioni con 007 russi o uomini legati al potere di Mosca in occasione della campagna elettorale. Trump afferma che si vogliono spaventare i suoi ex uomini e si cerca di inventare storie. Ma intanto Mueller vuole nuovi documenti riservati da Flynn.
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