👉👉👉ECO-logy & ECO-nomy. Il carbone NON messo al bando (in futuro) alla Cop26 di Glasgow , (COP26 made real progress on climate change. It also isn't enough. | Grist) paradossalmente mentre si sta estendendo come non mai il verbo "green" e l'economia vira decisa verso la transizione ecologica, l'industria del carbon fossile sta vivendo una nuova primavera. sarà effimera, saranno gli ultimi conati - ma c'è da dubitarne - però guardando oltre oceano si constata come le esportazioni stanno aumentando - +29% quest'anno - e per un semplice motivo.
La ripresa post emergenza Covid ha rilanciato i consumi di gas (anche in contrapposizione al carbon fossile) facendone così salire i prezzi. Di conseguenza molti utilizzatori sono tornati al vilipeso (e senza futuro?) combustibile scuro e inquinante. Aprendo, anzi ampliando gli interrogativi e il dibattito, di quanto durerà e a quali costi, in particolare per i consumatori ultimi, la transizione ecologica. Alla quale, va ribadito, non si potrà sfuggire, pena lasciare in mano a figli e nipoti un pianeta sempre più invivibile. Del resto questi dubbi e queste conclusioni sono alla base della frenata di Cina e India a un accordo alla Cop26 che mettesse al bando, entro una data precisa, appunto il carbon fossile.
I dati EIA,Short-Term Energy Outlook - U.S. Energy Information Administration (EIA) come sottolinea Ben German di Axios, rileva un possibile aumento del 18% di consumi legati al carbone quest'anno sul 2020. Andrà così anche in futuro? I Dem con Biden puntano alla decarbonizzazione entro il 2035 ma per arrivare a ciò saranno necessari forti incentivi. Ma intanto quanto 🏭l'industria del carbon fossile saprà guadagnare, crescere e magari rafforzarsi forse contando che prima del 2035 la destra potrebbe rimpiazzare, almeno negli Usa, la leadership Dem?
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