Invidia per il costo del lavoro in Arabia Saudita. Chi non l'avrebbe fra gli imprenditori italiani pur senza entrare troppo nei dettaglio del costo effettivo. Eppure il sentimento espresso da Matteo Renzi - senatore in carica della Repubblica Italiana, membro delle Commissioni Difesa e Esteri (particolare non indifferente per la vicenda che lo riguarda) nonché capo di un piccolo partito nato dalla scissione del Pd - non ha mancato di sollevare un polverone visto, tra l'altro,
che l'uscita del politico italiano, è avvenuta nel pieno di una crisi di governo è provocato dallo stesso esponente e dal suo partito Italia Viva ed è stata espressa in un forum il Future Investment Initiative organizzato dal fondo d'investimento controllato dalla famiglia reale e di cui Renzi fa parte del board (unico politico occidentale in servizio effettivo e non ritirato a vita privata come altri) ricevendo un bonus di 80 mila dollari all'anno (QUI)Diversi i rilievi avanzati verso il politico italiano:
- I rapporti e il suo collegamento stretto e rafforzato dai legami finanziari legati al suo compenso, con il principe ereditario Mohammad Bin Salman (Mbs) vero uomo forte della monarchia sunnita wahabita e accusato dagli Stati Uniti nonché dalla sua intelligence di essere coinvolto come mandante nella sparizione e omicidio feroce del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, fiero critico del sistema saudita e dei mezzi usati da Mbs per conquistare e mantenere il potere.
- Il ruolo del senatore Matteo Renzi nel board di una fondazione controllata direttamente dal potere di un Paese straniero apre numerosi dubbi e interrogativi in virtù del ruolo delicato che lo stesso politico italiano ricopre in due organismi strategici nazionali: ovvero le Commissioni Esteri e Difesa del Senato, le strutture politiche che sovrintendono alla politica estera e agli affari con le altre nazioni del pianeta, con un focus - positivo o negativo - sui Paesi più controversi o importanti per la loro collocazione globale. Non a caso più di qualche commentatore ha ricordato l'interesse che lo stesso Matteo Renzi aveva verso il controllo dei servizi segreti italiani la cui delega era del premier Giuseppe Conte e presa a motivo della crisi politica innescata dallo stesso senatore e dal suo partito.
- Dossier: La sicurezza segreta in Arabia Saudita (I servizi segreti sauditi dopo il caso Khashoggi - L'interesse dei sauditi per la cybersecurity - I programmi della sicurezza saudita
- La considerazione e il prestarsi al tentativo di Mbs di far vedere un volto diverso del suo Paese (che fra i tristi precedenti ha anche i natali di quasi tutti gli attentatori dell'11 settembre), spinto proprio dal principe verso un tentativo di modernizzazione forzata a scapito della forte connotazione religiosa integralista. (Il programma Gateway Ksa - The Team | Saudi Arabia | Gateway KSA )
- Le dichiarazioni sul lavoro e sul costo. L'Arabia Saudita a tutt'oggi, nonostante i tentativi di Mbs di vendere un'immagine differente (anche attraverso l'uso di testimonial indiretti come l'accreditamento del politico italiano) è uno
... "tra i luoghi più repressivi e autoritari al mondo" (Wired)
Come ha scritto Wired (QUI) in diversi rapporti di organizzazioni internazionali sui diritti umani (QUI) si parla esplicitamente di condizioni di schiavismo, laddove in particolare la manodopera straniera, di fatto appartiene al datori di lavoro (quando qualcuno fugge viene riconsegnato, letteralmente, nelle mani del suo "padrone"), con pochissimi diritti e tantissimi abusi. Non esiste sindacalismo, non esiste salario minimo, straordinari non retribuiti, gli imprenditori possono tagliare gli stipendi anche del 40%, non esiste il diritto di sciopero, solo una donna su quattro lavora, comunque guadagnando il 54% in meno degli uomini. Donne che solo di recente hanno avuto il permesso di guidare (ma in realtà la concessione di Mbs è goduta solo da poche). Ancora peggiore è la condizione dei lavoratori stranieri in Arabia - circa 10 milioni -, molto ricercati e decisamente abusati (Gli abusi subiti dalle donne del Bangladesh), in particolare dei lavoratori domestici sottoposti in gran parte del Medio Oriente a vessazioni (QUI) che arrivano perfino al lavoro 24 ore su 24 in condizioni peggiorate con il Covid (I rischi per i lavoratori domestici) e (QUI). Solo a fine 2020, nel tentativo di migliorare immagine e mercato del lavoro, è stata varata una riforma del sistema kafala.
"Nella kafala il lavoratore deve legarsi a uno “sponsor” (kafeel in arabo) che può essere un’agenzia di lavoro, un’impresa o direttamente un cittadino. Sulla carta lo sponsor ha il compito di garantire per il lavoratore, ma nella pratica la kafala conferisce al datore di lavoro un potere pressoché assoluto sul lavoratore, che rimane, in virtù di questo legame, soggetto a pesanti limitazioni alla propria libertà personale." (Treccani ) (QUI)
La riforma verrà applicata da marzo 2021 a chi lavora nel settore privato. Ma non riguarderà i lavoratori domestici (QUI).
Dossier lavoro: Le condizioni di lavoro - Saudi Arabia to remove key restrictions on foreign workers | Human Rights News | Al Jazeera - FS-Policy-Brief-1-Saudi-Arabia-1020.pdf - Saudi Arabia: Migrants Held in Inhuman, Degrading Conditions | Human Rights Watch - wcms_728262.pdf
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