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L'Italia e il fascino discreto di Lehman Brothers


«Con garbo risponderemo anche in base al consenso popolare dicendo che l' Europa della precarietà e della disoccupazione per noi si è chiusa ieri. Ora si apre un' altra stagione», Parola di Matteo Salvini a commento della lettera "di richiamo" e pre-infrazione che la Commissione Ue dovrebbe far pervenire all'Italia fra qualche giorno, comunque entro il 5 giugno, lettera
alla quale l'Italia dovrebbe rispondere in 48 ore spiegando le sue politiche per rientrare dallo sforamento dal deficit previsto (dal famoso 2,04 al 2,4 effettivo), alla mancata riduzione del debito, alle paventate politiche (il no all'aumento dell'Iva sottoscritto da entrambi i partiti di governo nonostante fosse uno degli impegni proprio di questo esecutivo, e il contemporaneo taglio-choc delle tasse più che con una flat con un accorpamento al livello inferiore delle aliquote più basse) che potrebbero aggravare il quadro finanziario.
Il leader della Lega e , di fatto, ormai l'uomo forte del governo ha risposto con la fra se riportata sopra, non mancando di condire il tutto con ironici "letterine",  "professoroni". Salvini stesso è cosciente della sfida che vuole lanciare e l'ha motivata con «l' impegno preso con gli italiani per cambiare gli equilibri in Europa e le politiche di bilancio europee, a maggior ragione se è in dirittura d' arrivo un' altra lettera».
Detto, fatto. La lettera è in partenza, anzi potrebbe anche essere anticipata. E detto fatto, viste le parole del ministro dell'Interno, i famosi e invisi (allo stesso leader nazionalista) mercati hanno cominciato a preoccuparsi. Così stamattina ...
... "l differenziale Btp/Bund schizza nelle prime ore della seduta a 285 punti, dai 280 della chiusura di ieri e al top da febbraio, salvo poi ritracciare leggermente a metà giornata a 284 punti con rendimento del decennale italiano al 2,69%" (La Repubblica)
Alle aste  il Tesoro è riuscito a vendere 2,5 mld di Ctz, a un rendimento ritoccato al + 0,818%. Sono stati anche venduti  1,5 mld di Btp a 5 e 10 anni. Ne ha risentito anche la Borsa, in flessione.

I timori crescenti (La Repubblica)

Dopo le uscite del vicepremier e sullo sfondo il possibile braccio di ferro, destinato a concludersi con la separazione per colpa di uno dei due partner di governo, del resto le preoccupazioni dilagano. In Europa soprattutto dove si consolida l'idea che, con il rallentamento dell'economia, le guerre commerciali, la Brexit no deal e ora le bizze populiste e sovraniste italiane, una nuova, forse devastante crisi, sia dietro l'angolo. Con ricadute negative per tutti. Anche per questo il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, che scadrà come i colleghi a fine ottobre ma fino ad allora pienamente in possesso dei suoi poteri, è stato fin troppo chiaro sulla possibilità di sanzionare l'Italia:
"Una cosa dev'essere chiara: se un paese, ad un certo punto, è totalmente fuori dalle regole, non compatibile con le regole, le sanzioni ci sono".
Il Fiscal compact

Con la lettera in arrivo la Commissione di fatto giustifica la possibilità dell'apertura di una procedura d'infrazione (che doveva/poteva essere aperta già a fine 2018 e poi rinviata per opportunità politica, per non dare l'impressione di accanimento verso un esecutivo appena nato, e rinviata anche per gli impegni presi dal ministro Tria) per deficit eccessivo, su cui si esprimerà il Comitato per gli affari economici e finanziari, dove vi sono tutti i rappresentanti dei governi. Con l'ok di questo organismo sarà quindi la commissione a lanciare la procedura chiedendo la correzione e impostando un rigido piano della durata fra i 5 e i 10 anni con sanzioni, anche pesanti in caso di non rispetto. In sostanza sarebbe una sorta di commissariamento delle politiche economiche italiane. Insomma un disastro cui si abbinerebbe quello, molto più pesante dei mercati e dello spread. Non per niente l'influente e informatissimo Eurointelligence di Wolfgang Münchau parla di "una prossima crisi annunciata" in riferimento al nuovo ruolo e alle pretese di Salvini.
Secondo Bloomberg la sanzione per l'Italia sarebbe severa, circa 3,5 mld di euro, di più dei  2 accantonati in sede di legge di bilancio lo scorso anno, multa consistente nell'obbligo del deposito infruttifero pari allo 0,2% del Pil, appunto pari a circa 3,5 mld.
Ma questo è solo l'inizio delle grane. Le altre hanno nomi come "crescita", "Pil", "debito" "deficit", "mercati", "spread", ma soprattutto legge di bilancio, quella di fine anno. E' questo il vero rebus del governo, di questo o di quello targato Salvini  + il resto del centrodestra nell'ipotesi di un voto anticipato a settembre. In questa evenienza nei prossismi giorni ripartirà la giostra della campagna elettorale, della propaganda con il corollario delle promesse. A partire dalla flat tax, da nuovi condoni (la cosiddetta pace fiscale), dalla riduzione di altre tasse e via dicendo con le amenità.Il piccolo problema sono le clausole di salvaguardia poste a garanzia del rispetto dei parametri di rispetto del deficit e della sua riduzione, un qualcosa già scritto nel Def del valore di 23 mld. Con il resto della manovra e le promesse di tagli fiscali, secondo il professor Carlo Cottarelli, la manovra di bilancio per il 2020 si attesterà sui 40 mld: dove si troveranno?

"Quest' anno il deficit pubblico dovrebbe essere pari al 2,4 per cento del Pil. Il Def, poco più di un mese fa, fissava un obiettivo di deficit del 2,1 per cento per il 2020. Per raggiungere questo obiettivo, tenendo conto degli aumenti di spesa già decisi (per reddito di cittadinanza, Quota 100, e un po' di altre cose che avranno un pieno impatto solo nel 2020) senza aumentare l' Iva, occorrerebbe trovare 23 miliardi più almeno 3-4 miliardi per rifinanziare spese difficilmente differibili non ancora iscritte a bilancio. Quindi servirebbero 26-27 miliardi, visto che anche dopo le elezioni Salvini ha confermato che l' Iva non aumenterà. A questo si devono aggiungere le risorse che il leader leghista vorrebbe utilizzare per introdurre la flat tax. Non si sa esattamente quanto serve perché (vedremo quale versione della flat tax ha in mente Salvini), ma un taglio netto delle tasse inferiore ai, diciamo, 10-15 miliardi, non potrebbe certo realizzare quello choc fiscale che i sovranisti ritengono necessario. Quindi servirebbero una quarantina di miliardi per raggiungere il 2,1 per cento e fare quello che Salvini dice di voler fare. Impossibile". (CottarelliLa Stampa)

Il vicepremier Salvini non ha dubbi: usando il margine di deficit al massimo, anche sfondando i parametri di Maastricht - il famoso 3% - più qualche taglio da spending review, operazione in Italia sempre molto complessa non volendo mai scontentare alcuna categoria portatrice di voti.
L'andamento dello spread sui Btp 10 anni (Teleborsa)

La vera incognita - o certezza, a questo punto - però sono i mercati e la speculazione. Lo spread a poche ore dal voto europeo, è già attorno ai 300 pb: finora, l'incremento rispetto a un anno fa, è costato sui 15 mld, se lo spread resterà così a quota 300 il conto sarà di 20 mld, 30 fino al 2021. Come potrà reggere l'Italia? Cottarelli evoca il fantasma del 2011, innescato però - sostiene - da un evento internazionale abbastanza grave, tipo Lehman Brothers. "E sei fossimo noi il prossimo Lehman Brothers?" si chiede.






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