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Trump's affairs


La squadra di Donald Trump si va formando. Un team d'attacco secondo l'indole del neopresidente. Ma soprattutto un team d'affari, di uomini e donne che hanno fatto del denaro e degli affari la loro missione di vita
e con questa sono diventati ricchi, ricchissimi. E per questo, anche perché hanno aiutato finanziariamente il tycoon, sono stati chiamati o sono in lizza per far parte della squadra. Il problema che sono chiamati per le qualità di cui si diceva in precedenza, piuttosto che per le loro capacità nei dicasteri e negli incarichi che dovranno ricoprire.
Ad esempio, basti l'ultimo esempio: il candidato alla segreteria diStato, il ruolo più importante per le questioni internazionali e per i riflessi sul ruolo Usa, il ceo della Exxon Red Tilleson, un magnate del petrolio che potrebbe con tutta probabilità andare in giro per il mondo a seguire i dossier più delicati, compresi gli equilibri geopolitici legati strettamente alle questioni energetiche.
Ma come ribadisce Politico

"but take a closer look at Trump’s batch of secretary of state candidates and the similarities fade quickly. One candidate has called for bombing Iran; others believe it’s important to keep the Iran nuclear deal intact. Some are longtime admirers of Russian President Vladimir Putin; others view the Kremlin as a major threat to U.S. security. On topics ranging from China to global trade, the views of the 10, who come from both private- and public-sector backgrounds, can vary dramatically. Sometimes their opinions run counter to what Trump says he believes".
sono tutti bianchi, ma anche molto diversi fra chi vuole fare affari con la Russia e chi vede Putin come il maggiore nemico per gli Usa , chi ha approcci opposti sui rapporti con la Cina e chi vuole bombardare l'Iran. In sostanza Trump sta prendendo in esame personaggi dalle opinioni più diverse che rispecchiano la schizofrenica e approssimativa idea di politica estera che ha il neopresidente.

A prima vista, sembrano notevolmente simili: 10 anziani uomini bianchi, tutti di successo nei loro campi scelti, e tutti disposti a servire il paese, se chiamai dal presidente entrante, Donald Trump.
Ma a uno sguardo più da vicino, le somiglianze rapidamente svaniscono. Un candidato ha chiesto bombardare l'Iran;, altri credono che sia importante per mantenere intatto l'accordo nucleare dell'Iran.Alcuni sono ammiratori di lunga data del presidente russo Vladimir Putin; altri vedono il Cremlino come una grave minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti. 

Su temi che vanno dalla Cina al commercio globale, il punto di vista dei 10, provenienti da entrambi gli ambiti sia lavorando nel settore pubblico che in quello privato, può variare notevolmente. A volte le loro opinioni sono in contrasto con quello a cui Trump dice di credere. E comunque Trump va avanti con le sue opinioni, poco suffragate dai fatti, rinunciando agli aiuti del Dipartimento di Stato. 

Ecco i dieci nomi: l'ex ambasciatore delle Nazioni Unite John Bolton; Comitato Affari Esteri del Senato il presidente Bob Corker (repubblicano del Tennessee); l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani; l'ex ambasciatore in Cina Jon Huntsman; Il senatore Joe Manchin, un democratico conservatore del West Virginia; il generale dell'esercito in pensione David Petraeus; il repubblicano  della California Dana Rohrabacher ; l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney; l' ammiraglio in pensione James Stavridis; e Rex Tillerson, l'amministratore delegato di Exxon Mobil Corp.

Quest'ultimo ha ad esempio,  un lungo e apparentemente amichevole rapporto  con Putin che risale al 1990, quando ha aiutato il leader a gestire il braccio russo di Exxon. Per Giuliani verso Putin c'è ammirazione per la capacità di prendere le decisioni, sia allarme per la potenza militare.
MItt Romney e il  falco Bolton hanno sempre espresso forte disprezzo per la Russia.
Stesse considerazioni per l'Iran, sul cui giudizio hanno pesato le ricadute della rivoluzione del '70. Tutti comunque i dieci candidati sono uniti nella denuncia dell'accordo sul nucleare concluso dall'amministrazione Obama, addirittura mesi fa John Bolton ha sostenuto che il miglior sistema per fermare il programma atomico era bombardare la terra degli ayatollah mentre per David Petraeus gli Usa dovrebbe rassicurare gli alleati del Medio Oriente. E via così.

Queste intanto le nomine già fatte: 

Capo del personale

Il Presidente del comitato nazionale repubblicano Reince Priebus

Segretario del Tesoro

Steven Mnuchin, un veterano della Goldman Sachs dove è stato per 17 anni . Tra le sue proposte ci sarebbe quella di tagliare del 15 per cento le tasse sulle aziende.

Segretario della Difesa

Il generale dei marine in pensione James Mattis soprannominato “Mad Dog”, guiderà il Pentagono. Mattis è sempre stato critico con l’amministrazione Obama. Contrario all'accordo sul nucleare con l’Iran che considerra “la singola e più duratura minaccia alla stabilità e alla pace in Medio Oriente”. Mattis ha guidato l’esercito in Iraq e in Afghanistan.

Procuratore generale (ministro della Giustizia)
Jeff Sessions. Ex procuratore e senatore dell’Alabama, ha spesso mostrato simpatie per il Ku Klux Klan e ha sminuito colleghi di colore. Fiero oppositore di quasi tutte le proposte di riforma dell'immigrazione, soprattutto quelle che consentirebbero di avere più facilmente la cittadinanza anche per chi non ha documenti. E' sempre stato favorevole alla riduzione dei flussi migratori e proporrà un ridimensionamento delle quote per i nuovi ingressi negli Stati Uniti.

Segretario al commercio

Designato il miliardario Wilbur Ross, già consigliere economico di Trump. E' conosciuto come “il re della bancarotta”, per la sua capacità di rilevare aziende in crisi con grandi potenzialità e rivenderle ottenendo grandi profitti. E' contrario e mira sd abrogare “i cattivi accordi commerciali” che gli Stati Uniti hanno stipulato con molti paesi, come il Trattato di libero scambio nel Pacifico (Tpp), o di migliorarli con nuove negoziazioni. A favore degli usa, naturalmente.

Segretario del lavoro

Trump ha indicato Andy Puzder, ceo di CKE Restaurants, a capo della catena di fast food Hardee’s and Carl’s Jr. . Ha sempre detto di no all’aumento del salario minimo e alla retribuzione del lavoro straordinario, perché avrebbe fatto perdere posti di lavoro e danneggiate le piccole aziende.

Ministro della Salute

Il repubblicano Tom Price, presidente della Commissione Bilancio della Camera e uno dei primi sostenitori di Trump. Chirurgo ortopedico, nominato soprattutto per la forte opposizione all’Affordable care act (Aca), la riforma sanitaria di Obama. Ora la vuole ridimensionare attraverso sussidi per comprare una polizza di assicurazione sanitaria e far sì che i sussidi stessi siano distribuiti in base all’età. Vuole anche tagliare i fondi a favore di Planned Parenthood, un’organizzazione che fornisce servizi alle donne tra cui metodi contraccettivi e interruzioni di gravidanza. Naturalmente Price è un oppositore dell’aborto., in passato ha anche votato contro l’estensione dell’assicurazione sanitaria per i bambini e vuole bloccare i servizi e la protezione a donne e transgender.

Segretario allo sviluppo urbano e alle politiche abitative

Il neurochirurgo in pensione ed ex rivale  Ben Carson . Per il NyTimes non ha esperienza al governo e non è un esperto del settore. Noto per le sue provocazioni come quella sull’Obamacare che era “la cosa peggiore mai successa alla nazione dopo la schiavitù” . Nel 2014 paragonò l’amministrazione Obama alla Germania nazista.

Segretario ai Trasporti

Elaine Chao fu segretaria al lavoro con George W. Bush. Di origine asiatica, per Trump dovrebbe essere la riprova che non vuole discriminare gli immigrati.

Ministro dell'Istruzione

Sarà Betsy DeVos, ricca finanziatrice che sostiene le scuole private. Vuole migliorare il sistema scolastico statunitense attraverso la American Federation for children . Ha sempre sostenuto la distribuzione di sussidi per permettere alle famiglie di mandare i figli in scuole private.

Segretario alla Sicurezza Nazionale

Sarà il generale dei marine John Kelly, l'ex capo del Comando Sud

Amministratore dell'agenzia per l'ambiente
Sarà il già procuratore generale dell'Oklahoma Scott Pruitt. In passato è stato spesso contro l'agenzia che ora dirigerà (Epa) ma si è distinto sempre per la contrarietà alle teorie sul riscaldamento globale, crede nelle fonti di energia fossile e si è sempre collocato sul fronte opposto alle politiche sull’energia pulita e sulla lotta ai cambiamenti climatici.


Ambasciatore alle Nazioni Unite

Sarà il governatore della South Carolina Nikki Haley. Di origine indiana (vedere le considerazioni per Elaine Chao) è contraria all’accordo nucleare con l’Iran, ma non ha esperienza internazionale.

Small Business Administration
 Linda McMahon,

Consigliere strategico

Steve Bannon, fondatore del sito di ultradestra Breitbart. Laurea alla Business school di Harvard, Bannon e lavoro alla Goldman Sachs. Ha fondato la compagnia d’investimenti Bannon & Co. Ma è conosciuto soprattutto per Breitbart che ospita pezzi sessisti, contro gli immigrati e le minoranze. Bannon è accuaato di essere xenofobo, misogino, nazionalista e antisemita.

Consigliere per la sicurezza nazionale

Il tenente generale in pensione Mike Flynn. Da 33 anni nell'esercito, ha guidato missioni Nato in Afghanistan e in Iraq e la direzione della Defence intelligence agency (Dia) dal 2012 al 2014. Obama l'aveva rimosso dalla Dia per le sue posizioni fermamente anti-islamiche e vorrebbe addirittura lanciare una “guerra mondiale” contro i militanti islamici. Ammira la Russia e la vorrebbe alleata inquesta "guerra santa" all'Islam radicale.

Vice consigliere per la sicurezza nazionale

 KT McFarland, un analista di Fox News già ufficiale alla Casa Bianca con Reagan

Consigliere della Casa Bianca

 Donald McGahn, un socio dello studio Jones Day che ha servito come consigliere generale della campagna Trump. McGahn è un ex presidente della Federal Election Commission.

Direttore della Central Intelligence Agency

Il repubblicano del Kansas Mike Pompeo. Deputato del Kansas e membro del comitato dei servizi segreti della camera, non ha mai nascosto le sue simpatie razziste. Ha fatto parte del comitato che indagò sull'attacco di Bengasi nel 2012, quando la Clinton era segretaria di stato e in cui morì l'ambasciatore Usa. Oppositore di Obamacare e aborto.

Vice Segretario al commercio

Todd Ricketts, il co-proprietario dei Chicago Cubs e membro della potente famiglia conservatrice Ricketts



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