++++ LA GRAN BRETAGNA ESCE DALL'UNIONE EUROPEA. IL LEAVE HA VINTO CON IL 51,9%. TERREMOTO E CHOC A BRUXELLES E NEL VECCHIO CONTINENTE. NULLA SARÀ COME PRIMA +++++
Ecco l'annuncio
Sliding doors, una porta gira, c'è chi esce e chi entra, il caso di una scelta piuttosto che un'altra può causare tragedie o rivelarsi una grande opportunità.
La Brexit può essere tutto questo e anche altro. Non può considerarsi in senso stretto un imprevisto, ma il suo concatenarsi con altri fattori, precedenti, contemporanei o futuri è capace di innescare una di quelle tempeste perfette che forse ha gli unici precedenti nella crisi del '29 o addirittura nella seconda guerra mondiale.
Nelle cancellerie e nella Bce ci si prepara al peggio, Francoforte e Draghi assicurano un paracadute con gli Omt per parare il repentino crollo dei mercati soprattuto sui titoli bancari e le ricadute sui titoli dell'Europa periferica che potrebbero essere sottoposti a un'ondata speculativa conseguente alla vittoria degli antieuropeisti. Le speranze delle ultime ore sono affidate alle ricadute dell'omicidio di Jo Cox che starebbero riportando in vantaggio il "remaIN" ma in ogni caso uno sconfitto c'è già: l'Europa. In ogni caso. A partire dal fatto che con l'uscita della Gran Bretagna dovrà mettersi a tavolino con quest'ultima per ridurre l'impatto su chi nella Ue c'è. E ciò significherà cedere ancora a Londra che dai tempi della Tatcher ha saputo sempre godere dei benefici dello stare dentro e di quelli di chi sta anche con un piede fuori. Se la Brexit verrà sconfitta sarà ancora peggio perché Cameron farà pesare la sua affermazione e sconterà concessioni ancora più ampie.
Il dato politico della sconfitta europea è già sul tavolo con l'avanzare dei populismi e delle destre estreme, con l'avversione crescente per Bruxelles e le sue strutture, con il risorgere dei nazionalismi e dei "particulari", con l'avanzare inesorabile delle politiche liberiste e affaristiche, con l'affermazione dei super poteri economici e la finanziarizzazione della politica e la progressiva espulsione di diritti e deboli dai tessuti vitali dei Paesi.
Non c'è dubbio che una Brexit per l'economia britannica, già sbilanciata sui più ricchi, avrebbe una ricaduta pesante: uno studio della London School of economics dice che l'impatto sul reddito potrebbe essere fra l'1,3 e il 2,6% (scenario ottimistico o pessimistico rispettivamente) fra le 850 e le 1700 sterline all'anno procapite. Mentre il reddito nazionale potrebbe scendere addirittura del 6,3 o del 9,5%. Non solo: i costi commerciali tra i paesi all'interno dell'UE sono diminuiti di circa il 40%
più rapidamente dei costi commerciali tra altri paesi dell'OCSE. Nel caso di Brexit, il Regno Unito non trarrebbe beneficio da eventuali future riduzioni dei costi commerciali intra-UE.
Ma gli effetti della speculazione sarebbero pesanti per il resto dell'Europa perché converrà puntare sui Paesi più deboli, quelli del sud del Vecchio Continente, e soprattutto tener presente che le spinte centrifughe diventeranno più forti con altri Paesi tentati di andare per la loro strada. E magari anche la Grecia ci ripenserà di fronte alla politiche che la stanno strozzando a favore dei Paesi creditori forti, Germania in primo luogo.Così l'Europa sarà sempre più debole, anche e soprattutto politicamente, incapace di reagire se non con politiche di chiusura in un quadro di mancata crescita globale e forse di una recessione secolare. Per questo si può parlare Uexit con qualche fondamento.
Ecco un po' di cose da leggere su Brexit e RemaIn
il calcolo delle probabilità
I calcoli di chi specula
Chi ha paura della Brexit
Analisi delle conseguenze
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