Il coronavirus, nella sua potenza di contagio, ha messo alle corde il sistema sanitario italiano. Sia in termini di risorse schierate, sia nella loro capacità di reggere allo stress test. E anche laddove il sistema appariva più strutturato ed efficiente, si sono riscontrate criticità drammatiche. Frutto di tagli operati negli anni, che hanno colpito in particolare il comparto pubblico trasferendo risorse e impegni verso il settore privato. Un quadro che vede l'Italia in posizioni inferiori rispetto agli altri Paesi europei e anche a quelli dell'area Ocse. Almeno nella media. Come dimostra, con alcuni distinguo e precisazioni, l'Osservatorio dei conti pubblici della Cattolica diretto da Carlo Cottarelli.
Nello studio (QUI) si evidenzia che...
...tra il 2010 e il 2018 i posti letto fra strutture pubbliche e private convenzionate con il SSN sono scesi del 13,7 per cento in termini assoluti e del 15,5 per cento in rapporto alla popolazione.
Sempre nell'analisi del team di Cottarelli la riduzione "dei posti letto pro-capite è stato più marcato per le strutture pubbliche (17,1 per cento), ma si è manifestato anche in quelle private accreditate (9 per cento)." Nel complesso però viene sottolineato che tra il 2010 e il 2017...
... il calo dei posti letto in Italia (-12,6 per cento) è stato superiore alla media OCSE36 (-4,5 per cento) e UE28 (-6,7 per cento).
Lo studio dell'Osservatorio
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