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Il debito Usa gioca a nascondino


Le illusioni della flat tax in modello italico dovrebbero leggere con maggiore intenzione le dinamiche economiche internazionali e in particolare in quella che si vuole essere la nazione di riferimento  anche in materia di tassazione: l'America.

Nel 2017 l'amministrazione Trump ha varato un massiccio taglio delle tasse che ha premiato, proprio come una flat tax seppure rivista, i ceti più abbienti, mentre i vantaggi per chi guadagna meno di 75 mila euro all'anno sono molto ridotti. Non solo l'aiuto per le aziende, e in particolare per quelle che hanno riportato i profitti in terra americana, sono stati ancora più consistenti: dal 35 al 20% con i dollari guadagnati che, invece di essere reinvestiti e riversati sul mercato interno, sono serviti soprattutto alle company per ricomprare le proprie azioni e aumentare controllo e guadagni a favore dei vertici.
All'epoca gli economisti misero in guardia che una tale politica avrebbe portato a un aumento consistente del deficit federale, con conseguenze sul medio lungo periodo ben peggiori dei vantaggi. Oggi i dati reali cominciano a confermare quei dubbi: a luglio il deficit di bilancio Usa è salito ancora, arrivando a 867 billion nei primi dieci mesi, con un aumento del 27% sull'anno precedente.Non solo: la spesa federale  ha superato le entrate. A luglio, entrando nel dettaglio, la spesa , 88b di dollari è stata fissata dalla sicurezza sociale, poi Medicare e quindi la difesa nazionale.
Le peggiori previsioni quindi si stanno avverando.
Nel 2017, ha scritto il Washington Post,
..."il Tax Policy Center ha scoperto che la crescita economica che il disegno di legge avrebbe creato aggiungerebbe 169 miliardi di dollari di entrate fiscali aggiuntive nel prossimo decennio. Ma questo sarebbe ampiamente compensato da $ 1,436 trilioni di perdite di entrate nel corso del decennio a causa dei tagli delle tasse del conto, lasciando il conto con un'aggiunta netta al deficit di $ 1,266 trilioni".


Nei due grafici del Tax Policy Center emergono con chiarezza le ricadute del massiccio taglio delle tasse non compensato da una proporzionale riduzione dei costi, il che vorrebbe dire minori servizi e quindi meno aiuti e sostegni alle parti più deboli della popolazione. Le maggiori spese delle famiglie per sostenere costi altrimenti  coperti in passato dal settore pubblico, pure in una dimensione ultra privatistica come quella americana, avranno quindi come primo effetto la contrazione dei consumi. Da qui la spirale della recessione e in particolare l'ulteriore aumento delle disuguaglianze tra i ricchi super favoriti dalla riduzione fiscale - una minoranza-minoranza - e il resto, la grande massa, dei cittadini. 

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