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Presidenziali Usa 2016 - L'ombra della pancia e la forza della testa

Come ricorda Allan Lichtman, il professore che da 30 anni indovina con successo chi sarà l'inquilino della Casa Bianca che uscirà dalle urne, tutto può accadere come anche il suo contrario.
E lo condensa, come ricorda Amber Phillips su "The 5 Minutes- Fix" la newsletter del Washington Post che spiega i temi politici in una estremamente precisa e attendibile sintesi, nel pensiero secondo cui
Trump è un candidato così controverso che "egli può anche infrangere schemi di storia che hanno tenuto per più di 150 anni e perdere queste elezioni, anche se le circostanze storiche lo favoriscono".
Una dichiarazione impegnativa e inquietante alla vigilia del primo faccia a faccia fra i due candidati, dibattito che si terrà lunedì 26 settembre alle 21 (ora Usa) alla Hofstra University di Hempstead, nello stato di New York. Soprattutto con i sondaggi che ci sono in giro. Ecco il report di RealClerPolitics


Come si vede il vantaggio di Hillary Clinton è tutt'altro che certo e consolidato. Il vento in poppa seguito alla convention dem e alle gaffe di Trump sembra svanito con le nuove rivelazioni - o meglio i rinnovati sospetti sulle mail private usate per discutere di temi sensibili quando era al vertice del Dipartimento di Stato - e soprattuto con la vicenda della polmonite e al presunto tentativo di celare le sue reali condizioni. In particolare la Clinton è stata superata in due Stati chiave, la Florida e l'Ohio - quest'ultimo poi facente parte della famosa Rust Belt, la cintura della ruggine, gli Stati operai da sempre serbatoio per i progressisti - e questo rende più complicato e incerto raggiungere i 270 voti elettorali necessari per la presidenza. 
Dunque i dibattiti potrebbero essere decisivi, per uno e per l'altro dei candidati. Su The Atlantic, James Fallows ha ricordato che 
"Questi dibattiti andranno visti perché saranno lo scontro politico, personale e intellettuale più estremo nella storia della democrazia americana. Emisfero destro del cervello contro emisfero sinistro; pancia contro testa; istinto contro calcolo; es contro super io; e ovviamente uomo contro donna"

Il giornalista Francesco Costa che, nella sua newsletter ricorda proprio il passaggio di Fallows, elenca i motivi che potrebbero far pendere la bilancia dalla parte di uno o dell'altro anche se a una prima vista la competenza, l'esperienza e la preparazione della Clinton, unite alla facilità con cui un Trump senza supporti e suggeritori può commettere gaffe importanti, dovrebbero facilitare il compito dell'ex first lady. La freddezza e la tendenza ad essere sospettata di scarsa sincerità potrebbero però giocare contro la candidata, considerato anche che gli argomenti di Trump possono raggiungere più facilmente le fasce di popolazione meno preparata e incline a dover fare i conti con la crisi e le sue conseguenze. La Clinton è più esperta anche nei dibattiti, la sua abilità potrebbe far perdere le staffe a Trump e farlo apparire come un candidato incapace di controllarsi e di avere il necessario controllo che un buon presidente deve possedere. Ma è altresì vero che entrambi, per motivi opposti, sono poco popolari per cui i 100 milioni di potenziali elettori davanti alla tv alla fine potrebbero essere di meno o poco influenzabili dai due che pure da settimane si allenano per il confronto. E non va dimenticato che in quanto a sintesi, efficacia e semplicità nell'oratorio il candidato repubblicano ha pochi avversari, sa "lisciare il pelo" all'elettore e potrebbe coniare una delle frasi-chiave che caratterizzano la campagna vittoriosa di un presidente.
Ecco una sintesi del Washington Post di ciò di cui dovranno preoccuparsi i due duellanti nel loro scontro iniziale. E qui un riassunto delle posizioni dei due candidati sulle principali questioni senza dimenticare che si parlerà, nel primo dibattito, di futuro dell'America, di ricette per la crescita e la prosperità e di sicurezza.
Come andrà a finire?
Un recente sondaggio CNN/ORC sostiene che il 53 per cento degli ameficani pensa che Hillary Clinton uscirtà meglio dal primo dibattito contro un 43 per cento che invece conta di più su Donald Trump.

Tornando alle tendenze, Hillary Clinton ha ancora le maggiori probabilità di farcela anche se la forbice si è ristretta molto. Ecco cosa prevede il "mago" Nate Silver e gli Stati dove uno o l'altro è in maggioranza, che può essere ampia o risicata a seconda dell'intensità del colore, azzurro per i Democratici, rosso per i Repubblicani.




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