Ttip vuol dire Trattato transatlantico sul commercio e investimenti e da tre anni è in discussione in gran segreto fra le due sponde di Europa e Stati Uniti. In pratica si vuole creare un unico mercato da 850 milioni di consumatori (non cittadini) su territori che rappresentano la metà del Pil mondiale e un terzo del commercio globale.
Secondo i calcoli Ue il varo del Ttip porterà una crescita in Europa pari a 120 miliardi, 90 negli Usa e 100 nel resto del mondo. Ma i colloqui vanno a rilento anche se Obama vuole chiudere entro l'anno, per vantare un successo prima della fine del mandato. I dubbi però aumentano giorno dopo giorno invece di calare. E questo perché anche nei governi cresce la consapevolezza che in effetti si tratterebbe di una massiccia deregulation su scala mondiale che abbasserebbe le difese dei cittadini, le garanzie di quanto mangiano e consumano, sulle regole del lavoro, su quelle finanziarie, sull'ambiente e darebbe quasi mani libere alle industrie (soprattutto americane) consentendo loro di superare addirittura i limiti delle sovranità nazionali.
Adesso però c'è un particolare in più che ha fatto impennare le preoccupazioni su quanto si sta concordando. Greenpeace infatti ha svelato una massa di documentati secretati tratti dagli appunti dei partecipanti alle trattative. E quanto rivelato è ben peggiore, per i cittadini, di quanto si poteva pensare.
Ecco i segreti svelati da Greenpeace, qui qualche riassunto e anche qui. E anche qui o qui. Alcuni Paesi sarebbero già pronti a dire di no, anche e soprattutto grazie alle pressioni popolari (imponenti le recenti marce nei Paesi europei) altri, si spera seguiranno presto.
Secondo i calcoli Ue il varo del Ttip porterà una crescita in Europa pari a 120 miliardi, 90 negli Usa e 100 nel resto del mondo. Ma i colloqui vanno a rilento anche se Obama vuole chiudere entro l'anno, per vantare un successo prima della fine del mandato. I dubbi però aumentano giorno dopo giorno invece di calare. E questo perché anche nei governi cresce la consapevolezza che in effetti si tratterebbe di una massiccia deregulation su scala mondiale che abbasserebbe le difese dei cittadini, le garanzie di quanto mangiano e consumano, sulle regole del lavoro, su quelle finanziarie, sull'ambiente e darebbe quasi mani libere alle industrie (soprattutto americane) consentendo loro di superare addirittura i limiti delle sovranità nazionali.
Adesso però c'è un particolare in più che ha fatto impennare le preoccupazioni su quanto si sta concordando. Greenpeace infatti ha svelato una massa di documentati secretati tratti dagli appunti dei partecipanti alle trattative. E quanto rivelato è ben peggiore, per i cittadini, di quanto si poteva pensare.
Ecco i segreti svelati da Greenpeace, qui qualche riassunto e anche qui. E anche qui o qui. Alcuni Paesi sarebbero già pronti a dire di no, anche e soprattutto grazie alle pressioni popolari (imponenti le recenti marce nei Paesi europei) altri, si spera seguiranno presto.
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