La Rottama-generazione si è persa per strada e il suo leader pure. Forse. Il dubitativo ci vuole perché l'uomo sembra perseguire un suo disegno di potere e di destrutturazione della sinistra che è preso di peso dal bagaglio malconcio della destra.
E stupisce che una grossa fetta della classe dirigente del Pd, giovane o meno, transitata chissà come ma cosciente tra le fila progressiste, si sia adattata senza colpo ferire, prona all'inverosimile.
Gli esempi e gli interrogativi sono sul tappeto e si moltiplicano giorno dopo giorno. Quali? Il caso pensioni ed è esemplare la reazione al piano Inps di Boeri di riqualificazione e riequilibrio dei trattamenti, con recupero di qualche diseguaglianza e grazie a questo la possibilità di sostenere chi ha assegni poveri, i senza lavoro in età over 55, di ristabilire un po' di solidarietà tra le classi d'età e favorire il ricambio nel mondo del lavoro. Il tutto senza intaccare i conti dello Stato con una metodologia e scelte che il presidente Boeri ha messo a punto ben sapendo lo stato delle finanze statali. Eppure Tito Boeri si è preso una sportellata anche poco elegante da parte del governo che l'ha messo sulla poltrona dell'ente. Perché? Mistero, viste anche le spiegazioni incepiscanti di Renzi e Poletti. Ma ciò che stupisce è che, come sottolinea un efficace pezzo de Linkiesta di Francesco Cancellato, quelle proposte che sono state respinte sono ciò che un popolo progressista avrebbe voluto sentirsi avanzare dal suo partito.
Il caso pensioni-Boeri non è che l'ultimo atto di una vicenda di governo a imbarazzo crescente: che dire del limite al contante innalzato a 3 mila euro ben sapendo, documenti di ministeri e Bankitalia in primis, che in un Paese come l'Italia si favorisce la già ampia evasione, o l'altro nuovo limite per il penale dell'evasione Iva che di fatto mette al riparo altri evasori e getta al macero 9 mila processi? O ancora la cancellazione dell'abuso di diritto che salva banche e colletti bianchi dall'accusa di elusione fiscale e causa danni per milioni e milioni allo Stato? E le riforme della corruzione e del falso in bilancio che hanno peggiorato la già blanda disciplina precedente? Tutto rottamato, a partire dalla giustizia sociale, dall'eguaglianza, dalla difesa dei deboli. Che, piccolo particolare, sono i principi per i quali hanno votato gli elettori, o la maggioranza di essi, del Pd.
E stupisce che una grossa fetta della classe dirigente del Pd, giovane o meno, transitata chissà come ma cosciente tra le fila progressiste, si sia adattata senza colpo ferire, prona all'inverosimile.
Gli esempi e gli interrogativi sono sul tappeto e si moltiplicano giorno dopo giorno. Quali? Il caso pensioni ed è esemplare la reazione al piano Inps di Boeri di riqualificazione e riequilibrio dei trattamenti, con recupero di qualche diseguaglianza e grazie a questo la possibilità di sostenere chi ha assegni poveri, i senza lavoro in età over 55, di ristabilire un po' di solidarietà tra le classi d'età e favorire il ricambio nel mondo del lavoro. Il tutto senza intaccare i conti dello Stato con una metodologia e scelte che il presidente Boeri ha messo a punto ben sapendo lo stato delle finanze statali. Eppure Tito Boeri si è preso una sportellata anche poco elegante da parte del governo che l'ha messo sulla poltrona dell'ente. Perché? Mistero, viste anche le spiegazioni incepiscanti di Renzi e Poletti. Ma ciò che stupisce è che, come sottolinea un efficace pezzo de Linkiesta di Francesco Cancellato, quelle proposte che sono state respinte sono ciò che un popolo progressista avrebbe voluto sentirsi avanzare dal suo partito.
Il caso pensioni-Boeri non è che l'ultimo atto di una vicenda di governo a imbarazzo crescente: che dire del limite al contante innalzato a 3 mila euro ben sapendo, documenti di ministeri e Bankitalia in primis, che in un Paese come l'Italia si favorisce la già ampia evasione, o l'altro nuovo limite per il penale dell'evasione Iva che di fatto mette al riparo altri evasori e getta al macero 9 mila processi? O ancora la cancellazione dell'abuso di diritto che salva banche e colletti bianchi dall'accusa di elusione fiscale e causa danni per milioni e milioni allo Stato? E le riforme della corruzione e del falso in bilancio che hanno peggiorato la già blanda disciplina precedente? Tutto rottamato, a partire dalla giustizia sociale, dall'eguaglianza, dalla difesa dei deboli. Che, piccolo particolare, sono i principi per i quali hanno votato gli elettori, o la maggioranza di essi, del Pd.
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