Passa ai contenuti principali

Salari dimenticati (ma non dall'inflazione)


Crescita, crescita, borse, bilanci pubblici. Aiuti di Stato e dei governi. Panacee, in fondo. La realtà è che in questa nuova fase della crisi mondiale, un altro capitolo del ciclo iniziato nel 2008, che ha toccato picchi e voragini, con un'uscita formale e la permanenza della sostanza, la realtà è che i riflettori sono puntati sugli indici che servono a chi  difende e salva il modello - fallimentare - che ha portato ai clicli di crisi - monetarie, geopolitiche e sociali - degli anni Duemila. Altri fattori, invece, vengono messi costantemente in secondo piano. Come i salari. Così ora la Ue si accorge che i salari saranno i più colpiti dal nuovo vertice della crisi, l'inflazione (QUI). Salari e salariati, dipendenti privati e pubblici, senza contare gli strati ancora più bassi delle società, precari anche nelle paghe. (Inflazione e salari. I dati e le politiche - Sbilanciamoci - L’economia com’è e come può essere. Per un’Italia capace di futuro) Basse, comunque, i nuovi poveri oggi sono coloro che hanno uno stipendio. In Italia soprattutto dove negli ultimi 10-20  anni non solo i salari non sono aumentati - e mai abbastanza anche in periodi di inflazione e zero (almeno secondo i parametri concordati ma non rispondenti alla realtà della strada essendo piuttosto tarati su mercati, apparati industriali e finanziari -  - bensì scesi (L'Italia è l'unico paese europeo in cui i salari sono diminuiti rispetto al 1990 - Openpolis).)

Un tema che non investe solo i piccoli, insufficienti correttivi degli Stati, ma non affrontano il tema centrale delle paghe del sistema industriale e di quello pubblico. In Italia meno che altrove. Da qualche parte il tema emerge, anche con forza e nelle piazze. In Francia, ad esempio dove la penalizzazione inflazionistica finisce per affrontare anche il tema pensioni che delle paghe depauperate sono l'altra faccia, ancora più drammatica, per ora presente in percentuali ridotte ma destinata ad affermarsi, diventare maggioritaria e ad esplodere sul piano sociale ed economico nei prossimi anni. Fra qualche anno vedremo qualche speech marginale in cui Ue, Bce e Fmi si ricorderanno che questa sarà la prossima crisi?

👉 Allarme inflazione. Cala o cresce? I dati indicano una diminuzione e quindi un progressivo raffreddamento, ma i prezzi per i consumatori aumentano ancora e in modo più consistente. In America e nel resto del mondo. Cosa accade? Inflation eased in April, even as bank crisis slows economy, CPI figures show - The Washington Post

👉 La gente comune. Interessante è però guardare, negli Usa, come la gente comune vive e reagisce all'inflazione. Un punto di vista ben diverso da Fed e mercati e anche da quello degli studiosi, economisti o finanzieri. Interessante il sondaggio annuale della Fed. Economic Well-Being of U.S. Households in 2022, May 2023
In sintesi estrema, come racconta Axios, i più poveri e meno istruiti hanno visto per oltre il 40% peggiorare il loro reddito📉, ma la novità è che anche fra i più istruiti, per oltre il 30% ha detto di stare peggio finanziariamente: nel 2021 in questo settore parlava così solo il 13%. Nel complesso la visione pessimistica 😡 è molto più marcata.Waiting for recession's Godot 
"By the numbers: 35% of Americans said their financial situation was worse off than the prior year — the largest share on record since the Fed began asking the question almost a decade ago.The least-educated consumers were the most likely group to say they were worse off: 40% reported as much in 2022, up from 33% in 2021 and just 18% in 2019.
But there was a historic jump in higher-educated respondents who said the same. Roughly 31% reported being financially worse off, a surge from 13% in 2021." (
Axios)


👉  Bilancio Ue, le preoccupazioni. Finanziare i fondi del Pnnr costerà di più, vista la stretta sui tassi. C0osì i deputati dell'Europarlamento temono che ciò finirà per ricadere le politiche e le priorità dell'Unione.Il Parlamento approva definitivamente il bilancio UE 2021-2027 | Attualità | Parlamento europeo

Commenti

Post popolari in questo blog

WEF Davos 2019 - Giorno 1

Al via Il World Economic Forum di Davos, senza gli Stati Uniti e con l'ombra sovranista che incombe in particolare sul Vecchio Continente mentre nel contempo sembra attenuarsi la concezione globalista che è il topic dello stesso Wef.

Quale pace?

Bisogna intendersi sulle parole e sulla propaganda. Troppa quest'ultima nei due anni di guerra a Gaza. In ogni caso il piano Trump è approssimativo, aperto a mille interpretazioni. E arriva tardi

Il declino trumpiano

  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...