C'è una vignetta che pervade il web: una testa rasata con svastica al braccio stringe le mani a un terrorista dell'Isis e gli dice grazie. Non sarà vero del tutto che gli attentati del 13 novembre hanno dato la spinta decisiva al successo di Marine le Pen e del Fn, ma certo un aiuto l'hanno dato.
Il problema, come emerge da una buona analisi di Flavia Perina su l'Huffington, è che del vecchio Front National resta poco (a parte gli skinhead), solo il concetto di Patria, mentre tutto il resto è stato messo in disparte a vantaggio della lotta all'Europa, alla sua moneta, alla globalizzazione, agli immigrati, per un ritorno alla Francia grande, unita, imperiale. Tutto qui, ma con disoccupazione e paura tanto è bastato per raccogliere una larga fetta del Quarto Stato.
Ecco dove prende forza la Marine da guerra: dalla sinistra che ha abbandonato giovani precari e disoccupati, ceto medio, pensionati e chiunque è vittima della globalizzazione per adottare politiche di austerità e liberiste prese pari pari dai sacri testi della scuola di Chicago, politiche economiche per le elite più che per il popolo al quale è riservato In Francia, come in Italia e in altri Paesi, non tanto il riscatto quanto l'apporto "compassionevole" che ricorda molto le scelte dell''amministrazione Bush.
Il Fn e le sue leader non hanno fatto altro che adattare le vecchie parole della sinistra, declinandole nel populismo più becero, poggiare sui sentimenti di paura artatamente diffusi da media sempre più controllati dai poteri economici forti a livello europeo e globale, e sfruttare la rabbia di chi oggi si sente ed è ai margini della società.
Cosa resta? Poco, il partito socialista francese ha perso identità e anima, gli altri a livello continentale (a partire dal nostro Pd) sono pallide controfigure. In Francia rimangono una sinistra radicale e i verdi che raggiungono e superano il 10%. Questi possono essere il domani se scenderanno tra il popolo, sveleranno le trame delle paure, spiegheranno i perché della disoccupazione e i retroscena del controllo sui lavoratori, inquadreranno le pulsioni populiste nell'analisi politica che può diventare esercizio di governo. Locale soprattutto, alternativo anche, di contropotere territoriale attraverso comitati specifici e rappresentanze culturali in grado di disvelare gli interessi economici dietro scelte apparetnemente asettiche e moderniste
Il problema, come emerge da una buona analisi di Flavia Perina su l'Huffington, è che del vecchio Front National resta poco (a parte gli skinhead), solo il concetto di Patria, mentre tutto il resto è stato messo in disparte a vantaggio della lotta all'Europa, alla sua moneta, alla globalizzazione, agli immigrati, per un ritorno alla Francia grande, unita, imperiale. Tutto qui, ma con disoccupazione e paura tanto è bastato per raccogliere una larga fetta del Quarto Stato.
"Il nuovo Quarto Stato, lontano dai filtri ideologici del Novecento, che contesta le politiche europee sulla base di un semplice dato di esperienza: vede la sua vita peggiorata rispetto a quella dei suoi genitori".Tutti parlano della lunga rincorsa non solo al potere che hanno compiuto Marine Le Pen e la nipote Marion. Ma ben più forte è stata la rincorsa all'egemonia culturale, finora appannaggio della sinistra almeno dal dopoguerra, rincorsa che ora sembra aver dato qualche successo e aver convinto parte dell'intellighenzia, se non a schierarsi, ad avvallare i "nuovi" ideali del Fn.
Ecco dove prende forza la Marine da guerra: dalla sinistra che ha abbandonato giovani precari e disoccupati, ceto medio, pensionati e chiunque è vittima della globalizzazione per adottare politiche di austerità e liberiste prese pari pari dai sacri testi della scuola di Chicago, politiche economiche per le elite più che per il popolo al quale è riservato In Francia, come in Italia e in altri Paesi, non tanto il riscatto quanto l'apporto "compassionevole" che ricorda molto le scelte dell''amministrazione Bush.
Il Fn e le sue leader non hanno fatto altro che adattare le vecchie parole della sinistra, declinandole nel populismo più becero, poggiare sui sentimenti di paura artatamente diffusi da media sempre più controllati dai poteri economici forti a livello europeo e globale, e sfruttare la rabbia di chi oggi si sente ed è ai margini della società.
Cosa resta? Poco, il partito socialista francese ha perso identità e anima, gli altri a livello continentale (a partire dal nostro Pd) sono pallide controfigure. In Francia rimangono una sinistra radicale e i verdi che raggiungono e superano il 10%. Questi possono essere il domani se scenderanno tra il popolo, sveleranno le trame delle paure, spiegheranno i perché della disoccupazione e i retroscena del controllo sui lavoratori, inquadreranno le pulsioni populiste nell'analisi politica che può diventare esercizio di governo. Locale soprattutto, alternativo anche, di contropotere territoriale attraverso comitati specifici e rappresentanze culturali in grado di disvelare gli interessi economici dietro scelte apparetnemente asettiche e moderniste
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