La sconfitta del sindacato decretata degli stessi magazzinieri del gigante dell'e-commerce in Alabama (QUI) brucia. E non poco, almeno fra chi sostiene l'importanza di una rappresentanza ufficiale di chi lavora soprattutto in un'organizzazione come Amazon. Ma, al tempo stesso, i democratici e i sostenitori del sindacato hanno ribadito l'urgenza di una legislazione nazionale sul lavoro e per proteggere le organizzazioni sindacali dagli attacchi delle multinazionali.
Failed Amazon union effort renews call for updated U.S. labor laws | Reuters
Al tempo stesso, a conferma dei timori politici, le organizzazioni sindacali denunciano pressioni, atti illegali e intimidazioni da parte della stessa multinazionale sui lavoratori per convincerli a votare contro l'ipotesi di una rappresentanza all'interno dell'azienda in Alabama.
Tuttavia altre questioni sono sul tappeto, come osserva Axios. A partire dalla disuguaglianza nel mondo del lavoro che in America è ancora profonda. Ma non abbastanza percepita da categorie di lavoratori in mansioni di basso o medio livello da ritenere che sia necessario una presenza sindacale per ridurre il gap. In effetti il salario di 15 $ all'ora che Amazon paga ai magazzinieri è più bassa di quella percepita da analoghi lavoratori in stabilimenti con la presenza sindacale, ma è al tempo stesso più alta di quella di altri giganti dell'e-commerce. E non va dimenticato un altro dato: che la gran parte dei lavoratori dell'industria tecnologica, quella della Silicon Valley molto liberal e progressista nella mentalità dei vertici e del management, non vede la presenza del sindacato al proprio interno.
L'unica speranza è quindi nella possibilità di una legislazione federale che parta dalla preoccupazione sullo strapotere - anche verso i meccanismi democratici delle nazioni - di Big Tech
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