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MEStificazione



L'importante è essere chiari fin dall'inizio, quello che i politici non vogliono e in qualche caso non possono essere: il meccanismo di stabilità europea (ESM o per gli italiani MES) - il vecchio salva Stati -  esiste già, è operativo nelle sue forme anche meno gradite e ciò di cui si discute e si litiga nella politica italiana di questi giorni è solo una banale e provincialotta polemica sugli emendamenti da introdurre appunto all'ESM per renderlo meno pericoloso - in potenza - per le economie più indebitate e più deboli, proprio quelle per le quali il sistema è più necessario.

Al proposito un elemento di chiarezza è stato introdotto dall'audizione del ministro Roberto Gualtieri in commissione finanze del Senato il 27 novembre.
..."ho sentito alcune divertenti tesi secondo le quali la riforma introduce il criterio di sostenibilità del debito per la concessione di aiuti: devo annunciarvi che c'era già prima, questo criterio non cambia".
"Chi scrive che la riforma del trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilità introduce una ristrutturazione automatica del debito dice una cosa falsa". Sull'automatismo che avrebbero voluto alcuni Paesi 'falchi' c'è stato il negoziato più duro, fortunatamente concluso con la vittoria dell'Italia e di altri che hanno detto no".
(...) E' possibile riaprire un negoziato? "La mia valutazione è no. Il testo è stato chiuso. C'è un lavoro su aspetti esterni". (
Gualtieri, La Repubblica)
In effetti non c'è alcun automatismo sulla ristrutturazione del debito e viene rafforzato il versante dell'aiuto alle banche per impedire quello che è accaduto , tra l'altro, con la Grecia dove la crisi degli istituti di credito ha contagiato l'intero sistema statale.
Tuttavia attorno all'ESM si è innescata una campagna disinformativa e di finto patriottismo che sembra preso da prima della seconda guerra mondiale, come se non esistesse l'Europa, come se un'Italia ai margini della Ue e addirittura fuori avesse possibilità di resistere/esistere, tradendo in questo modo, con la scusa di fare la faccia feroce verso i "cattivi" tedeschi e francesi, la volontà di una ItalExit che Lega a cui destra estrema non hanno mai finito di pensare.
Non che non manchino aspetti problematici e potenzialmente pericolosi per Paesi come l'Italia. Ma bisogna anche essere consci di due particolari non di poco conto:il primo è che ogni trattato è frutto di un compromesso, non si può vincere su tutta la linea e tantomeno in questo caso dove si vorrebbe che altri Paesi corressero, bontà loro, in aiuto, con i loro soldi a Paesi che invece non sanno né risparmiare ne spendere bene e tantomeno crescere; il secondo aspetto è quello più semplice quanto eclatante, talmente banale che nessuno vuole prenderlo in considerazione, ovvero la drammatica realtà del nostro debito pubblico che non riusciamo a ridurre, anzi stiamo incrementando ancora.
Ecco la cosa che i politici dovrebbero dire agli italiani: non siamo un grande Paese, non siamo un Paese moderno (se non con eccezioni territoriali), siamo un paese il cui debito non avrà mai - a meno di cure talmente drastiche da apparire impossibili e non praticabili, viste anche le dimensioni dell'Italia - la possibilità di essere ricondotto a  livelli accettabili, se non con una ristrutturazione. Questa è una realtà che tutti sanno nelle istituzioni e soprattutto inEuropa e nelle maggiori cancellerie: e vorremmo che tutti costoro ci concedessero di continuare così, di ottenere i loro prestiti e senza neppure garanzie e tutele?
La soluzione? Non c'è, se non nel meccanismo complesso e in certi punti criticabile (leggere sotto Galli e Cottarelli oltre al team de lavoce.info) senza scordare un altro aspetto, di cui i critici facili e banali, provinciali e limitati fanno finta di non accorgersi: che senza ESM saremmo come una barchetta in mezzo all'Atlantico in bufera. Il giorno che dovessimo rimettere in discussione il trattato i mercati ci farebbero a pezzi, lo spread ci metterebbe in ginocchio e le banche non avrebbero nessuno capace di salvarle. Che questo sia l'effetto di politiche neoliberiste, il frutto di un capitalismo allo stremo e compromesso, ormai deviato, che si tratti del prodotto di governi italiani ed europei deboli e incapaci, è un altro discorso. Centrale, ma ideologico, fondamentale però in altra sede. Che il meccanismo di salvaguardia possa, anzi è quasi sicuro, spingere per riforme guidate da logiche di mercati è più di un dubbio e legittimo (leggere QUI).
Laddove però si parla di economia, di macroeconomia e geopolitica, la realtà è un'altra. Che non piace a noi italiani capaci d'inventarsi nemici e complotti, ma velleitari, ipocriti e scorretti nei confronti di cittadini che non si rendono ben conto che l'Italia che vorrebbero appartiene al passato, al boom, agli indimenticati anni 60, ma che non tornerà. Più.

Gli approfondimenti

https://www.lavoce.info/archives/62313/fondo-salva-stati-cosa-ce-e-cosa-no-nella-riforma/

https://osservatoriocpi.unicatt.it/cpi-archivio-studi-e-analisi-il-meccanismo-europeo-di-stabilita-funzionamento-e-prospettive-di-riforma

https://www.huffingtonpost.it/entry/il-ruolo-privilegiato-di-berlino-e-parigi-nel-futuro-mes-potere-di-veto-e-niente-segreto-per-i-tedeschi_it_5ddd14d8e4b0d50f329706d1

https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2019/11/26/bufale-mes/

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