Gina Gopinath, capo economista del Fmi ha parlato chiaro presentando il nuovo outlook di previsioni sull'andamento dell'economia mondiale dopo l'esplosione della pandemia. Lo scenario già fosco peggiora ulteriormente.
La Gopinath parla di una recessione ancora più grave della precedente previsione per quanto riguarda quest'anno e possibili segnali di ripresa nel 201. Forse. Perché le variabili sono troppe e poco controllabili, a cominciare da una più che possibile /probabile recrudescenza del Covid 19 nel prossimo autunno-inverno. Questo perché il vaccino è tutt'altro che certo e probabilmente neppure vicino e perché l'impatto della crisi sui vari Paesi avviene in un quadro di profonda disomogeneità
Nonostante il 75% dei paesi stia ripartendo e riaprendo, con diversi gradi di intensità, la Gopinath non teme di parlare di parlare della peggiore recessione dopo la Grande Depressione del '29. Il grafico sopra, sull'esplosione del debito globale in rapporto alle performance passate è fin troppo esplicativo.
"La produzione globale dovrebbe diminuire del -4,9 per cento nel 2020, 1,9 punti percentuali in meno rispetto alle nostre previsioni di aprile, seguita da una parziale ripresa, con una crescita del 5,4 per cento nel 2021."
Il rapporto del Fondo monetario internazionale parla di una perdita globale in due anni pari a oltre 12 trilioni di dollari. Senza contare, ovviamente nuovi impatti, che avrebbero effetti ancora più devastanti sul debito e arrivando a ipotizzare una caduta del commercio pari al 12%.
Il quadro prospetta ricadute paurose sul mercato del lavoro e un reddito pro capite in negativo in almeno il 95% dei Paesi, con una contrazione del Pil media dell'8% nelle economie avanzate e del 5 (o del solo 3 con la Cina) nei mercati emergenti.
Quadro angosciante per Paesi come l'Italia che si avvia a chiudere l'anno con un pil a -12,8 e un debito/pil al 166%. E si tratta, va ricordato di previsioni oggi a giugno come anche quelle di ripresa per il 2021.
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